Cantina dell’Ara è amore per il vino.
Mio padre lo vendeva “al bicchiere” da Lìdamo, il bar di famiglia ora gestito da mio fratello Beppi. Si dedicava alla vigna ogni giorno a partire dalle cinque del pomeriggio, quando con gli altri operai finiva il turno alla Ceramica Vaccari.
Ho cominciato a dedicarmi alla sua terra per non perderne la memoria e, anno dopo anno, la passione è cresciuta. Imbottiglio la piccola quantità di vino che produco con amore e mi piace mantenere la dimensione di azienda agricola famigliare. In questo modo posso seguire tutte le fasi, dalla terra alla bottiglia, senza perdere di vista il mio principale obiettivo: realizzare vini semplici e di qualità, nel rispetto della mia terra e delle sue tradizioni.
La passione per il vino l'ho ereditata da mio padre. Ogni giorno, finito il lavoro da operaio alla Ceramica Vaccari, tornava con dedizione a curare le sue vigne.
Ho iniziato a coltivare la vigna insieme a mio padre per scoprire il mestiere del vignaiolo. Da lui ho imparato a curare la terra e come fare uscire dalla cantina un buon vino.
Ho deciso di valorizzare il sapere della tradizione, ingrandendo e modernizzando la nostra cantina e annettendo nuovi vigneti nel mio territorio, la Val di Magra.
Ho iniziato a imbottigliare il vino, ricordando sempre che Cantina dell'Ara rappresenta la passione per il territorio, per il buon vino e per la mia famiglia.
Questa valle, al confine tra Liguria e Toscana, è ricca di borghi pittoreschi, dove, tra mura e castelli si nascondono numerosi vigneti dove si respira l’antico sapere e la tradizione della viticoltura.
La storia parla della viticoltura in Val di Magra fin da tempi antichissimi. Il Vermentino è il vitigno a bacca bianca più tipico della zona. In Liguria la sua presenza è testimoniata fin dal medioevo: per questo è da considerarsi come varietà autoctona da valorizzare e salvaguardare.